Rivolto principalmente ad insegnanti ed educatori, ma non solo, il volume è curato da Giorgia Brambilla, Professore aggregato della Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (UPRA) e Professore Invitato presso la Pontificia Università Lateranense (PUL).
"Pensare una bioetica - si legge nella descrizione al volume - per non addetti ai lavori non è compito facile. Il testo ardisce a diventare un vademecum per insegnanti ed educatori, attraverso una collana di temi scelti di bioetica: scelti, appunto, in base a un criterio prima di tutto di urgenza e attualità. Infatti, il campo entro cui si svolge l'azione educativa è quella del reale, una realtà che richiede di essere conosciuta e ancor prima riconosciuta. L'educatore ha bisogno di una visione antropologica, una visione capace di guardare l'uomo nell'interezza della sua verità: non è in fondo questo il ‘rischio educativo'? La formazione bioetica per realizzare una svolta nella cultura della vita è infatti formazione della coscienza morale circa il valore incommensurabile e inviolabile di ogni vita umana. Da questo dipende un'opera educativa che aiuti l'uomo a essere ‘più' uomo. Per questo, il testo fornisce al lettore contenuti scientifici e critici, anche grazie al contributo di autori di alto livello, per rendere ancora più nitida la bellezza del bene e del vero".
I principali aspetti che il volume in questione va ad approfondire sono i grandi temi caldi del nostro tempo: il gender, la famiglia, l'omosessualità e l'educazione all'affettività e alla sessualità.
E tutto questo viene fatto secondo una modalità accessibile a tutti, ma nel contempo molto approfondita, arricchita anche dalla multidisciplinarità con cui vengono affrontati i diversi temi in oggetto, in merito ai quali possono prendere la parola contemporaneamente un medico, uno psicologo, un giurista, un filosofo o un teologo.