Purtroppo sono molte. Sempre di più. I casi più emblematici e recenti sembrano però essere quelli della Danimarca e di New York, che abbracciando in toto le istanze gender teoria gender, a distanza di pochi mesi hanno varato un provvedimento che certifica l’associazione fra identità sessuale individuale ed identità sessuale percepita, come se il corpo, in fatto d’identità, fosse un trascurabile orpello. In che modo? Semplice: facendo sì che affinché, nei documenti d’identità, si possa procedere con l’aggiornamento del cambiamento di sesso di una persona, è sufficiente un’autocertificazione del soggetto interessato, senz’alcun genere di intervento chirurgico. Una novità resa possibile sposando l’ideologia gender e facendo leva sulla rimozione delle discriminazioni, in questo caso le discriminazioni verso le persone transgender, per le quali un documento riportante il loro sesso biologico sarebbe offensivo così come eccessivo ostinarsi, in assenza di invasivi e costosi interventi chirurgici, a non riconoscere la nuova identità sessuale.