Come già anticipato, i sostenitori dell'ideologia gender sono molti ed agguerriti non solo nel mondo accademico, ma anche a livello mediatico, giornalistico ed istituzionale. A questo proposito, è tristemente esemplare il caso dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che pare sposare non solo l'idea che l'identità maschile e quella femminile siano in definitiva stereotipi culturali, ma anche la conseguente necessità - affinché questi siano pienamente estirpati sin dall'infanzia - di promuovere nei più giovani il piacere sessuale, così che questi possano al più presto scoprire, indipendentemente dal loro sesso biologico, la loro reale identità; fa testo, al riguardo, un discusso documento della sezione europea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità dal titolo "Standards for Sexuality Education in Europe", nel quale, fra le altre cose, per i bimbi dai zero ai quattro anni, si sottolinea che esiste il «diritto di indagare la propria nudità», e si precisa come sia cosa buona e giusta, per il bene dell'infante, «informarlo sul piacere e sul godimento che si sperimenta quando si accarezza il proprio corpo e sulla masturbazione precoce infantile».