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L'inganno della gender theory

«Maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa».

La cosa più assurda di questa bizzarra ideologia è che chi la sostiene non si preoccupa minimamente del fatto che le sue affermazioni sono contraddette palesemente dal mondo scientifico, oltre che dal senso comune. Che le differenze non biologiche tra i sessi siano naturali e strettamente connesse con la differente biologia maschile e femminile è una cosa talmente evidente che è persino imbarazzante tentare di dimostrarlo.
Molte sono le voci che evidenziano l’infondatezza dell’affermazione ‘tutto è cultura’. Vediamone alcune:

  • Sociologia - Il sociologo norvegese, Harald Eia, ha cercato di approfondire la questione attraverso un documentario in sette puntate mandato in onda nel 2010. Eia si è rivolto americani e inglesi, da Cambridge alla California State University, e ha incontrato diversi docenti di psicologia (R. Lippa, A. Campbell), medicina (S. Baron-Cohen) e sociologia, i quali hanno spiegato che le donne e gli uomini sono, alla fine, ben diversi tra di loro e che questo fatto viene rispecchiato dai loro comportamenti. Eia ha dunque portato tali testimonianze davanti ai responsabili del Nordic Gender Institute, e il documentario si è chiuso con i loro imbarazzi e l’incapacità di fornire spiegazioni scientifiche per la loro linea di pensiero. Uno degli effetti immediati del documentario è stata la decisione, da parte del consiglio dei ministri dei paesi nordici (Nordic Council of Ministers), di tagliare i fondi al Nordic Gender Institute, provocandone la chiusura.
  • Etologia - David Geary, psicologa dell’età evolutiva presso l’Università del Missouri, ha spiegato che anche tra i nostri parenti stretti, come il cercopiteco, i ricercatori hanno scoperto che le femmine giocano con le bambole molto di più dei loro fratelli, che preferiscono invece palle e macchinine. Sembra improbabile tuttavia, ha spiegato, che le scimmie siano state indottrinate dagli stereotipi della società, come invece sostengono per gli uomini i teorici del gender.
  • Psicobiologia - Doreen Kimura, psicobiologo della Simon Fraser University, ha mostrato che le differenze sono presenti fin nel cervello, e i risultati hanno messo fortemente in dubbio la visione che il genere sia plasmato dalla società.
  • Biologia - Un ulteriore ed oggettiva smentita della gender theory viene dalla biologia, la quale, nello spiegare le varie tappe di sviluppo in fase di gestazione, evidenzia come fin dall’origine vi sia una differenza cromosomica (XX per le femmine XY per i maschi) che al terzo mese di gravidanza (fase gonadica) sviluppano gonadi maschili o femminili che producono effetti non solo estetici. I testicoli dell’embrione di sesso maschile, infatti, iniziano a produrre una proteina AgHY, assente in quello di sesso femminile, fondamentale nel far evolvere ulteriormente le strutture gonadiche. Nella fase successiva (sesso fenotipico) le gonadi maschili e femminili producono ormoni diversi (rispettivamente androgeni e estrogeni) che agiscono sulle cellule, differenziando ulteriormente tutta la struttura somatica.
  • Neuroscienze - Gli ormoni di cui abbiamo parlato sopra producono delle differenziazioni a livello cerebrale (fase della sessualizzazione cerebrale). Il Sistema Nervoso Centrale (SNC) è di fatto la sede extragenitale dove più si avverte il dimorfismo sessuale. L’azione degli ormoni secreti dalle gonadi determina la differenziazione nella struttura e nel funzionamento di gruppi di cellule cerebrali e di intere aree del cervello.

 

Per approfondimenti:

 

Data di pubblicazione: giovedì 23 aprile 2015
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